Gerusalemme liberata
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Con la Gerusalemme liberata, il Tasso volle realizzare una vera epopea cristiana e scelse come tema la prima Crociata nell’intima convinzione che tale epopea dovesse avere per argomento una guerra combattuta in difesa della Fede e che storicamente non fosse tanto remota da cadere nel mito o nel romanzesco, nĂ© troppo prossima al tempo dei lettori, onde poter agevolmente frammettere agli eventi storici elementi fantastici. Il poeta, ammiratore dei classici, trasse ispirazione per la struttura dell’opera dall’Iliade di Omero, perciò pose al centro dell’azione del poema l’assedio di Gerusalemme, per analogia con quello di Troia, mentre Goffredo di Buglione č somigliante ad Agamennone e Rinaldo ad Achille.
Tasso introdusse magie, nobili gesta, di cavalieri, dame guerriere, avventure, fughe, inseguimenti, ricerche, amori, accogliendo così l’ereditĂ della tradizione cavalleresca, che pochi decenni prima aveva raggiunto l’apice del suo splendore con l'Orlando furioso. La poesia fluì limpida dall’inesausta fantasia del poeta. I personaggi che piů gli furono cari, quelli piů umanamente veri ed artisticamente validi sono quelli che hanno trovato vita e realtĂ in quell’amore che il Tasso disperatamente agognava e che sempre gli sfuggì e, nella Gerusalemme tutti amano senza essere riamati e le loro vicende ne compongono una sola, nella quale la gioia di amare č turbata dalla pena di non essere riamati.
Nell’elemento amoroso il poema attinge i momenti migliori, poiché la poesia nasce dall’anelito segreto del cuore. Di contro la poesia resta freddamente tecnica quando deve cantare di battaglie, di duelli, di incantesimi. L’idea di un poema relativo alla prima crociata, fu concepita dal Tasso verso il 1560, mentre si trovava a Venezia col padre, favorirono il progetto i ricordi dei racconti leggendari ascoltati da bambino a Cava dei Tirreni, presso la tomba di Urbano II, il papa che bandì la prima crociata ed il timore dei turchi, assai sentito a Venezia ed in Europa, nell’atmosfera religiosa creata dalla controriforma. L’argomento del poema suscitò un vasto consenso, anche perché sembrava realizzare l’ideale rinascimentale di rinnovare l’epopea classica di Omero e di Virgilio.
Tasso scrisse un primo abbozzo che restò interrotto. Il progetto fu ripreso nel 1564, e concluso nel 1575 con il titolo Il Goffredo, infatti, il titolo di Gerusalemme liberata č quello delle prime edizioni pubblicate, contro la volontĂ del poeta, mentre il Tasso era rinchiuso al sant’Anna. Nel 1576, iniziò la travagliata revisione del poema, che approdò al rifacimento, pubblicato con il titolo di Gerusalemme conquistata. Il Tasso, nella liberata, proietta su uno sfondo rigorosamente storico, il tema tradizionale della lotta fra cristiani e musulmani, coniugando, secondo il suo progetto (discorsi sull’arte poetica) l’avventura, la storia e la religione per scrivere un grandioso poema, al quale il tema epico-religioso conferisce una struttura unitaria. Alla struttura epica di base, si intrecciano varie storie d’amore, tenere, patetiche, tragiche, sensuali, che contrappongono il tema sentimentale a quello austeramente eroico e originano una serie di peripezie che tentano una sintesi fra epopea e romanzo.
L’argomento del poema doveva essere il verisimile, ossia una veritĂ ideale vista nella prospettiva dell’etica cristiana. L’unitĂ č fornita dall’impresa voluta ed aiutata da Dio, e la varietĂ dal mutare degli interessi egoistici e delle passioni. La vicenda č arricchita e complicata dall’intervento del meraviglioso e dall’intrecciarsi delle storie d’amore che introducono il tema cavalleresco dell’avventura e sono paradigmatiche della condizione umana, combattuta fra sensualitĂ ed etica cristiana. Nella liberata, l’amore rappresenta la tentazione, l’abbandono alla sensualitĂ ed a una felicitĂ solo terrena, in contrasto col tema serio, guerriero e religioso della crociata, cosicchĂ© il contrasto si presenta come dramma cristiano di peccato e redenzione.
Il mondo di Armida e quello della crociata sono interdipendenti, poichĂ© la visione austeramente etica della vita spinge i personaggi verso l’evasione in un paradiso terreno, privo dolore, mentre felicitĂ , piacere, amore e gloria si rivelano estremamente effimeri. Nasce da tale constatazione la poesia del rimpianto, della rinuncia, della vita vista come illusione di felicitĂ cui segue inevitabile il disinganno e spesso la morte. Nel poema l’amore č contrastato, la precarietĂ dell’esistenza rende eroiche le figure eticamente piů elevate, la natura a volte rispecchia la desolata condizione umana, altre volte appare colma di vane lusinghe. Tasso esalta la rinuncia eroica, consapevole, generosa e la fede in un ideale. Per il Tasso eroismo significa grandezza d’animo, generositĂ cavalleresca, capacitĂ di lottare e di sacrificarsi, sofferenza, coraggio, dignitĂ nell’affrontare la sconfitta e la morte, coscienza della difficoltĂ di vivere. I personaggi rappresentano passioni ed ideali che spesso palesano il dramma esistenziale del poeta.
Il Tasso non dimentica mai la serietĂ del poema epico, lo scrupolo unitario che gli impone di giustificare ogni avventura ed il suo stile č caratterizzato da un’eloquenza classica e misurata, ma diviene fortemente evocativo quando rappresenta turbamenti, affanni, malinconie. Rispetto alla narrazione ariostesca, quella del Tasso non č mai fine a se stessa, non indulge alla contemplazione bonaria e divertita, non si abbandona alla libera gioia del narrare l’inesauribile moltiplicarsi degli eventi.